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La legge di Bilancio 2020 ha modificato non solo il nome dell'incentivo fiscale, ma anche il meccanismo dell’iper (e super) ammortamento introducendo, in ragione agli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2020, un’agevolazione ora riconosciuta sotto forma di credito d’imposta, con l'intenzione di ampliare il panorama delle aziende che possano averne accesso.

Questa normativa viene introdotta principalmente per favorire il processo di trasformazione digitale delle imprese, attraverso l'acquisto di nuovi macchinari o di software che integrino il monitoraggio e controllo della produzione. Ma il legislatore non si è fermato a questo, nel decreto possiamo leggere che vengono comprese le spese private in Ricerca & Sviluppo, innovazione tecnologica e formazione 4.0, non solo per quanto riguarda "l'industria classica" manifatturiera, se così possiamo definirla, ma anche nell'ambito dell' economia circolare e della sostenibilità ambientale.

Quindi, prima di vedere nel dettaglio la norma, bisogna capire a chi si rivolge.


Chi può richiedere il credito d'imposta?

Come abbiamo già accennato precedentemente, l'obiettivo del legislatore è quello di ampliare lo spettro delle aziende aventi diritto a richiedere il beneficio fiscale e per questo sono comprese:

  • tutte le imprese residenti all'interno del territorio dello Stato italiano, comprese le stabili imprese dei soggetti non residenti, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico, dalla dimensione e dal regime fiscale delle stesse;
  • sono escluse quelle imprese che vertono in uno stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza accordo di continuità e altre procedure concorsuali previste come da normativa (comma 186).
  • la fruizione del beneficio spettante è inoltre subordinata alla condizione del rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.

Se la tua impresa rispetta queste condizioni, adesso possiamo vedere quelle tecniche del decreto per la richiesta del credito d'imposta. I requisiti "tecnici" devono essere:

  • l'impresa ha effettuato un'acquisto nel periodo tra il 1° gennaio 2020 fino al 31 Dicembre 2020, oppure
    • entro il 31 giugno 2021 a condizione che, entro il 31 Dicembre 2020, l'ordine risulti accettato dal venditore e si abbia già pagato un acconto di misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione;
  • l'impresa, come detto, deve aver effettuato un investimento in beni strumentali nuovi come previsti dalla normativa in relazione alle diverse tipologie di beni agevolabili..

Perfetto! Adesso siamo sicuri se possiamo accedere al credito d'imposta oppure no, ma quali sono questi beni agevolabili?

A quale investimento di beni si applica?

La richiesta del credito d'imposta è funzionale solo all'acquisto di beni strumentali nuovi di cui all'allegato A per i "Beni funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello «Industria 4.0»"  oppure secondo l'allegato B per quanto riguarda "Beni immateriali (software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni) connessi a investimenti in beni materiali «Industria 4.0»" con aliquote diverse.

Tra i beni materiali del modello A possiamo trovare le macchine utensili operanti con laser, macchine utensili per l’assemblaggio, la giunzione e la saldatura, robot, robot collaborativi e sistemi multi-robot e molte altre a soggezzione che rispettino alcune caratteristiche specifiche previste dall'allegato, come, tra le altre:

  • le macchine devono essere dotate di controllo per mezzo di CNC (Computer Numerical Control) e/o PLC (Programmable Logic Controller),
  • interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program,
  • integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/o con altre macchine del ciclo produttivo..

Per quanto riguarda invece l'allegato B, tra gli altri beni immateriali in lista possiamo trovare software, sistemi, piattaforme e applicazioni per il monitoraggio e controllo delle condizioni di lavoro delle macchine e dei sistemi di produzione interfacciati con i sistemi informativi di fabbrica e/o con soluzioni cloud, oppure software, sistemi, piattaforme e applicazioni per la gestione della qualità a livello di sistema produttivo e dei relativi processi.

Quali vantaggi abbiamo e quali sono le spese ammissibili?

Ma alla fine quali sono i vantaggi che il credito d'imposta della legge di Bilancio 2020? Diciamo che i benefici per l'investimento che effettuiamo si differenziano per tre tipi di beni con differenti imposte.

  • acquisto beni strumentali nuovi (ex superammortamento: credito d’imposta al 6%, tetto a 2 milioni di euro;
  • acquisto beni strumentali nuovi per la transizione digitale (ex iperammortamento Industria 4.0): aliquota al 40% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, al 20% fra i 2,5 e i 10 milioni di euro. Si applica ai beni elencati nell’allegato A della Legge di Bilancio 2017;
  • acquisto software Industria 4.0: credito d’imposta al 15%, fino a un tetto di spesa di 700mila euro. Dove lo Stato specifica che sono comprese "le spese per servizi sostenute mediante soluzioni di cloud computing per la quota imputabile per competenza".

Il credito d'imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione in cinque quote annuali di pari importo, ridotte a tre per gli investimenti in beni immateriali, a decorrere dall'anno successivo a quello dell'avvenuta interconnessione per i beni di cui agli allegati A e B, ovvero di entrata in funzione per gli altri beni.
Parte importante per le aziende che hanno richiesto agevolazioni nel formato "de minimis" per i quali il credito d'imposta è cumulabile con altre agevolazioni che abbiano a oggetto i medesimi costi nei limiti massimi del raggiungimento del costo sostenuto senza che diventino fonte di reddito aggiuntivo chiaramente.

ATTENZIONE!

Informazioni necessarie per richiedere il Credito di imposta

Molto importante ai fini dell'ottenimento del credito di imposta del 2020, è la corretta forma e dicitura apportata nella fattura come espressamente richiesto nel comma 195 della legge di Bilancio. Tale disposizione ricorda che è necessario che le fatture e gli altri documenti relativi all'acquisizione dei beni che vogliamo agevolare siano reddatte con espresso riferimento alle disposizioni dei commi 184 a 194, poiché, in caso di mancata apposizione del riferimento nella fattura per l'acquisto del bene, questo potrebbe determinare in sede di controllo il disconoscimentodel beneficio.

E dunque, seguendo il parere dell'Agenzia delle Entrate "A tal scopo, le fatture e gli altri documenti relativi all'acquisizione dei beni agevolati devono contenere il chiaro riferimento alle disposizioni di cui all'articolo 1, commi 184-197, della legge 27 dicembre 2019, n. 160". Inoltre, in caso di fatture cartacee, la dicitura di cuui sopra, può essere apposta dall'impresa acquirente su ogni fattura originale, sia di acconto che di saldo, con scrittura indelebile, anche mediante l'utilizzo di un apposito timbro.


Articolo per i termini del MISE sulla traformazione digitale e il credito d'imposta

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